Ambiguo riso tagliava la tua bocca
a darmi pieno soffrire,
un'eco di mature angosce
rinverdiva a toccar segni
alla carne oscuri di gioia.
S'udivano stagioni aeree passare,
nudità di mattini,
labili raggi urtarsi.
Altro sole, da cui venne
questo peso di parlarmi tacito.