Nasco al tuo lume naufrago,
sera d'acque limpide.
Di serene foglie
arde l'aria consolata.
Sradicata dai vivi,
cuore provvisorio,
sono limite vano.
Il tuo dono tremendo
di parole, Signore,
sconto assiduamente.
Destami dai morti:
ognuno ha preso la sua terra
e la sua donna.
Tu m'hai guardato dentro
nell'oscurità delle viscere:
nessuno ha la mia disperazione
nel suo cuore:
sono un uomo solo,
un solo inferno.