Giace nel vento di profonda luce,
l'amata del tempo delle colombe.
Di me di acque di foglie,
sola fra i vivi, o diletta,
ragioni; e la nuda notte
la tua voce consola
di lucenti ardori e letizie.
Ci deluse bellezza, e il dileguare
d'ogni forma e memoria,
il labile moto svelato agli effetti
a specchio degli eterni fulgori.
Ma dal profondo del tuo sangue,
nel giusto tempo umano,
rinasceremo senza dolore.