Salvatore Quasimodo

Mai ti vinse notte così chiara



Mai ti vinse notte così chiara
se t'apri al riso e par che tutta tocchi
d'astri una scala
che già scese in sogno rotando
a pormi dietro nel tempo.

Era Iddio allora timore di chiusa stanza
dove un morto posa,
centro d'ogni cosa,
del sereno e del vento del mare e della nube.

E quel gettarmi alla terra,
quel gridare alto il nome nel silenzio,
era dolcezza di sentirmi vivo.

Pubblicato da Lunaria
Post più recente Post più vecchio Home page

Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo

Archivio blog

  • ►  2015 (31)
    • ►  agosto (10)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (16)
  • ▼  2014 (93)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (7)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (18)
    • ►  luglio (15)
    • ▼  giugno (37)
      • Lamentazione d'un fraticello d'icona
      • Compagno
      • Un sepolto in me canta
      • Curva minore
      • Di fresca donna riversa in mezzo ai fiori
      • Parola
      • Nell'antica luce delle maree
      • Riposo dell'erba
      • Nascita del canto
      • Alla mia terra
      • L'Eucalyptus
      • Oboe sommerso
      • I ritorni
      • Anche mi fugge la mia compagnia
      • Rifugio d'uccelli notturni
      • Avidamente allargo la mia mano
      • In me smarrita ogni forma
      • Vicolo
      • Nessuno
      • Specchio
      • Fresca marina
      • Tu chiami una vita
      • Mai ti vinse notte così chiara
      • I morti
      • S'udivano stagioni aeree passare
      • Dolore di cose che ignoro
      • Antico Inverno
      • Spazio
      • Si china il giorno
      • Terra
      • Acquamorta
      • Ariete
      • Albero
      • E la tua veste è bianca
      • Angeli
      • Vento a Tìndari
      • Ed è subito sera
Tema Fantastico S.p.A.. Powered by Blogger.